IL COMUNICATO STAMPA
XYZ – Il progetto.
La mostra e gli eventi performativi.
22/02/2019 – 31/03/2019
a cura di Alex Kova.
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Il concetto.
Si propongono un insieme di opere come dei punti di vista su un confronto tra gli estremi, o tra gli opposti dei vari stati d’animo, delle funzioni e della mentalità, alla ricerca di un equilibrio e di un contatto delle verità nascoste poste a paragone.
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La Mostra
XYZ di Alex Kova.
Come nei vettori dello spazio, dove Y e Z si sono spartiti il loro dominio nella loro bidimensionalità, e X ha trovato la sua collocazione nel loro confine generando in questo connubio un’area tridimensionale, così le opere presentate si confrontano con le loro dimensioni contrapposte versus la creazione di un punto d’incontro. Il concetto di questa serie di opere in XYZ nasconde in sé una moltitudine di interpretazioni: la congiunzione dei colori, degli estremi di stati d’animo, delle convinzioni caratteriali o psicologiche contrastanti etc. Si vuole evidenziare, in sostanza, la presenza di una possibilità di vedere oltre ai propri estremi, verso un’equilibrio non considerato a priori.
XYZ di Cecilia Gattullo.
Gli estremi del proprio Sé confluiscono in un punto d’incontro introverso. In punta di piedi e con una riverenza all’ignoto si scopre il vaso di Pandora delle emozioni occultate di cui non si conosce l’entità della potenza di trasmissione. L’inconscio agisce per mezzo del transfert sul corpo, e quindi sull’azione, nel dipingere ciò che il “vaso” accudisce con tanta cura e possessione. Viene rivelato così, tratto dopo tratto, il contenuto oscurato sia alla propria considerazione che agli occhi degli altri. Confinare, liberare, e riscoprire il proprio fantasma.
XYZ di Vadis Bertaglia
Le opere di Vadis nascono da una riflessione, un preludio alla realizzazione, anzi alla consapevolezza dell’idea stessa. Una considerazione, un pensiero come un seme rimase nella mente a riposo finché si palesò l’immagine reale alla sua vista. A quel punto si generò l’idea. Il pensiero originale fu sul fenomeno fiscale e politico italiano degli “esodati”: citazione – Quando si parla degli esodati e si cerca di capire chi sono è utile far riferimento alla descrizione che gli stessi lavoratori hanno dato e continuano a dare di sé ormai dal 2011 : senza stipendio, senza lavoro e senza pensione. Nacque così il pensiero sui soggetti o oggetti “fuori mercato”. L’immagine che si presentò alla vista dell’artista : macerie e rovine, dismissione di tutto ciò che costituiva un palazzo con la sua storia. Tra i componenti dismessi, su queste macerie, aspettavano la propria fine delle travi di legno. Dismessi, non più necessari a qualcosa di nuovo. Citazione delle parole di V. Bertaglia – …ricordandosi che un Albero non nasce “trave”, ma viene piegato alle esigenze del mercato. L’opera realizzata con le travi recuperate rappresenta una ricollocazione di elementi privati ed estraniati del tutto o parzialmente dalla propria funzione perpetuata nei tempi, nonché la ricollocazione ad una funzione alternativa, alla ricerca di ridare una nuova dignità sottratta dagli eventi esterni. Il concetto di XYZ viene espresso nella realizzazione di quest’opera per l’aspetto di ricollocazione. Tre sono gli elementi: la funzione, l’oggetto ospitante, l’oggetto ospitato. Ciò che era funzionale ed ospitato all’interno di un oggetto ospitante diviene così esso stesso ospitante di qualcos’altro. Il mondo contiene tutto ciò che vediamo, ma all’interno di ogni cosa si racchiude un mondo a sé, e ogni cosa avrà la sua funzione per qualcos’altro, se non ci si sofferma solo ed esclusivamente ad un unico punto di vista alla ricerca di un equilibrio tra gli estremi.
XYZ di Paola Armone
Si tratta di un opera provocatoria che sfida il concetto canonico del definitivo in scultura, in questo caso.
Può la stessa opera finita rappresentare in sé un divenire?
Quali sono i limiti insuperabili, e quali sono da aggredire in un convenzionalismo maggiormente diffuso sul significato del “compiuto” in una scultura?
E’ possibile fermarsi prima che qualcosa venga trasformato del tutto in qualcos’altro che in origine non è, ed essere allo stesso tempo funzionale ed accettato?
Quest’opera di P.Armone è la sua risposta oggettiva a queste domande. Il suo punto di vista non è assoluto, ovviamente. Può anche essere visto come uno schiaffo alla consuetudine, ma questa è una mostra sullo scontro degli estremi mostrando la risposta generata da esso.
Inoltre a ciò è un insieme di elementi differenti per la propria definizione e funzione: la pietra, il corpo, e l’inevitabile contatto. Il contatto è sospeso in una trasformazione e perforazione mostrando una presa di coscienza del corpo, ed allo stesso tempo, risultando alla ricerca di ciò che lo possa unire al suo simile generando una fusione ovvero una comunione.
La pietra si palesa a immagine e somiglianza di un pensiero, un’idea, un desiderio. I corpi sono alla ricerca della propria individualità incontrandosi in un’eventualità costante: il desiderio di una condivisione, anche solo minima.